Un afghano ferisce a morte al collo un suo connazionale per poi togliersi la vita: si indaga per omicidio-suicidio.
I fatti risalgono alla serata di ieri, giovedì 7 settembre, a Impruneta, in provincia di Firenze. La tragedia si sarebbe consumata a Villa Monticini, centro per rifugiati gestito dalla Caritas nell’ambito del progetto Sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).
La tragedia nel centro per rifugiati
La struttura caritatevole è sotto shock per quanto accaduto. Secondo le prime ricostruzioni, Farad Pazhwak – afghano di 36 anni – avrebbe accoltellato e ucciso un suo connazionale di 33 anni, Sadat Sayed Arif, al culmine di una lite.
Subito dopo, l’aggressore si sarebbe ferito con la stessa arma al collo, per poi lanciarsi dalla finestra. Non ci sono testimoni di quanto avvenuto ieri sera, ma alcuni presenti in zona si sono precipitati sul posto dopo aver sentito le urla dell’uomo ferito.
Il 36enne è stato portato all’ospedale di Careggi, dove è morto. Intanto, dopo l’allarme lanciato dai passanti, sul posto sono intervenuti i carabinieri, i quali hanno sequestrato i telefoni cellulari dei due afghani.
Caritas: “Siamo sconvolti”
Sadat Sayed Arif sognava di fare il videomaker e aveva la qualifica di pizzaiolo: in Italia però, stava seguendo un corso per diventare pizzaiolo anche Pazhwak.
Vincenzo Lucchetti, presidente di Fondazione solidarietà Caritas Firenze, commento la tragedia dicendo: “Nel centro non si erano mai verificati attriti e tensioni. Siamo sconvolti. Siamo a disposizione dell’autorità giudiziaria per le indagini. Ora prevale in noi il dolore e lo sgomento”.
L’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, commenta invece: “Questa tragica vicenda non cambia quelle che sono la nostra disponibilità all’accoglienza e all’integrazione di persone che fuggono dalla guerra, dalla fame e che chiedono a noi solo di essere accompagnate in un momento di difficoltà”.
Il commento del sindaco
Il sindaco di Impruneta, Riccardo Lazzerini, dichiara: “L’episodio ci ha lasciato sconvolti e colpisce un territorio che non ha mai avuto a che fare con fatti di questa gravità. Mi permetto di parlare a nome di tutta la comunità, che in questi anni ha sempre accolto questi ragazzi a braccia aperte, il centro è attivo da oltre dieci anni ed è gestito in modo magistrale dalla Caritas Diocesana di Firenze”.
“Molti degli ospiti della struttura – prosegue – si integrano perfettamente nella nostra società, anche con esempi di ragazzi che prestano servizio nella stessa Pubblica Assistenza di Tavarnuzze. Come amministrazione comunale e a nome di tutta la comunità, mi sento di interpretare il dolore dell’accaduto, seguiremo i prossimi eventi per capire quale sia stato l’effetto scatenante di questa tragedia”.